Luce e buio.
Questa alternanza mi destabilizza. E, a volte, penso di essere arrivato al punto di non ritorno.
Niente è peggio dell'insofferenza, dell'indifferenza.
Si. Insofferenza. Inizio a essere insofferente alla Pina. Ho le mie responsabilità sicuramente ma, dopo la morte della madre, la situazione è precipitata.
L'assenza di empatia è evidente. L'incapacità di esternare nei tempi e nelle modalità corrette i suoi stati d'animo mi destabilizza.
Ho capito forse oggi che non abbiamo più nulla in comune, non abbiamo più cose che condividiamo o che vogliamo condividere.
Oggi mi ritrovo in un imbuto. Con un solo stipendio devo fare fronte alle esigenze di una famiglia senza figli (per fortuna vorrei dire, considerato che vivere con uno stipendio e tre persone sarebbe stato peggio dell'incubo in cui mi trovo adesso). Una casa nuovo, un mutuo ... una quota di condominio parecchio alta e pochi soldi per potere vivere.
E, inoltre, senza molte valvole di sfogo. Mi sarebbe piaciuto avere un cane. Ok, forse sarebbe diventato un surrogato di figlio. Ma è un qualcosa nel quale avrei riversato affetto.
Pure questa cosa mi è stata privata. Pina dice che il cane è qualcosa di impegnativo, che ci impedirebbe di partire (qualora oggi avessimo le risorse economiche per poterlo fare), che il cane poi riempie la casa di peli (che sono l'ossessione di Pina) e che lei sarebbe costretta a pulire continuamente.
Ecco: due persone dentro una casa che hanno idee diverse.
Pina a casa ci sta benissimo. E' il posto dove può "controllare" tutto. Tutto in ordine, tutto perfetto. Il posto dove tutto è sotto controllo.
Ed io, anarchico per definizione, che vorrei avere alle soglie dei 50 anni qualcosa per cui vivere.
Si. perché alla fine mi sto spegnendo. Mi sento sempre di più come una di quelle "galline industriali" con l'anello al naso, costrette a beccare sempre il cibo e a produrre sempre più uova.
Ed io, come le galline industriali, costretto a lavorare ed a sbattermi sempre di più per garantire ad una Pina che non capisce quali sono i miei desideri e le mie necessità uno stile di vita congruo.
Siamo alla resa dei conti. Io non voglio vivere più una vita senza stimoli, senza condivisione di obiettivi.
Oggi siamo sempre di più come due persone che condividono uno spazio comune. Con l'aggravante che, personalmente, sono sottoposto a un regime di "controllo" del territorio in cui vivo che farebbe saltare gli schemi anche al più santo delle persone.
Parliamoci chiaramente. Se non avessi un debito per la casa e se avessi solo capito prima quella che era il carattere di Pina forse non avrei comprato casa, non mi sarei indebitato e avrei terminato il nostro rapporto coniugale.
Ora "la morale", il fatto che la Pina senza qualcuno che la aiuti economicamente non è in grado di vivere, mi vincola terribilmente.
Luce e buio, vita e morte.
Ed io, forse, sto lentamente morendo dentro ...
domenica, settembre 30, 2018
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